giovedì 28 maggio 2020

STEP #21

BIOETICA


Il termine bioetica, composto dalle tue parole greche il “bíos” (vita) e “ethos” (morale), è stato cognato dal cancerologo Potter con cui alludeva al tentativo di coniugare le scienze della vita con un’etica della vita in grado di costituire un ponte capace di garantire la sopravvivenza e il benessere dell’uomo contro quella specie rappresentata dalla rivoluzione scientifica e tecnica. La maggior parte degli studiosi concepisce la bioetica come una sorta di ramo o sottosezione dell’etica che verte sui problemi sollevati in campo biomedico come l’eutanasia, il trapianto d’organi, la fecondazione artificiale, il trattamento degli imbroglioni e la manipolazione genetica. 
All’interno del dibattito bioetico attuale è possibile distinguere due atteggiamenti: l’indisponibilità della vita e la disponibilità della vita.
L’indisponibilità della vita afferma che la vita umana non è disponibile a piacimento per uomo il quale non è il proprietario; essa è associata a posizioni di matrice religiosa che difende il concetto di sacralità della vita.
La disponibilità della vita sostiene invece che la vita umana è disponibile in libertà dell’uomo il quale può essere ritenuto soggetto-giudice; essa è associata posizioni laiche fondate su tesi secondo cui il valore primario non è la vita in quanto tale, bensì la qualità e la dignità della vita.
Questi due atteggiamenti trovano la loro incarnazione rispettivamente nella bioetica cattolica e nella bioetica laica; pur non essendo gli unici modelli, sono protagonisti dei principali dibattiti bioetici.
La bioetica cattolica è una forma di bioetica professata dalla Chiesa e dagli intellettuali che si riconoscono nelle sue posizioni. 
Il nucleo filosofico della bioetica cattolica è costituito da un’antropologia creazionistica che riconosce nell’uomo un essere creato a immagine e somiglianza di Dio. 
La vita risulta per principio sottratta alle scelte individuali; la sacralità della vita implica dunque la sua indisponibilità. La Chiesa non intende negare all’uomo il libero arbitrio ma esclude il nostro potere decisionale sulla vita stessa.
Nella bioetica cattolica Dio assume la forma concreta di un “disegno iscritto nella persona”. Si parla di un progetto di Dio sulla vita, incarnato nella natura dell’uomo e quindi nella legge naturale che da esso scaturisce. 
La legge naturale comporta il rispetto dell’auto conservazione dell’individuo e della riproduzione della specie. Ogni intervento tecnico che modifica la naturale finalità del corpo è da ritenersi illecito; un medico può intervenire a ripristinare l’ordine originario qualora un organo si ammali e perda la capacità di compiere le sue funzioni, ma non può sostituirsi al finalismo naturale perché ciò provocherebbe una variazione del disegno di Dio.
L’arte medica deve imitare la natura ma non può spingersi a eseguire interventi che contraddicono lo scopo per cui la vita o i singoli organi sono stati creati, ad esempio provocando l’aborto, praticando l’eutanasia o mettendo in atto la fecondazione artificiale. Quindi la bioetica cattolica si impegna a fissare i limiti da imporre alla ricerca biomedica in modo da salvaguardare la persona nella sua totalità.

STEP #20

Leopardi e il mito della natura incorrotta

“È cosa indubitata che la civiltà ha introdotto nel genere umano mille spezie di morbi che prima di lei non si conoscevano, né senza lei sarebbero state. È parimente indubitato che la civiltà rende l’uomo inetto a mille fatiche e sofferenze che egli avrebbe potuto e dovuto tollerare in natura… È indubitato che la civiltà debilita il corpo umano, a cui per natura… si conviene la forza, e il quale, privo di forza, o con minor forza della sua natura, non può essere che imperfettissimo; e ch’ella  rende propria dell’uomo civile la delicatezza rispettiva di corpo, qualità che in natura non è propria né dell’uomo né di veruno altro genere di cose, né dev’esserlo. È indubitato che le generazioni umane peggiorano in quanto al corpo di mano in mano… Da tutte queste e da cento altre cose, da me altrove in diversi luoghi considerate, si fa più che certissimo e si tocca con mano, che i progressi della civiltà portano seco e producono inevitabilmente il successivo deterioramento del suo fisico, deterioramento sempre crescente in proporzione d’essa civiltà. Nei progressi della civiltà, e non in altro, consiste quello che i nostri filosofi, e generalmente tutti, chiamano oggidì… il perfezionamento dell’uomo e dello spirito umano”.
Un tempo l’uomo, vivendo a contatto con la natura, non corrotto e non inquinato dagli elementi artificiali del progresso e della civiltà, sapeva vivere ma oggi non più. 
L’uomo egocentrico, autonomo, sostituisce il proprio cuore con il proprio progetto, con la propria ideologia ed evade così la domanda di felicità: alla situazione reale viene sostituito uno schema del pensiero; non occorre più essere felice. 
Leopardi fu vittima, fino a venticinque anni, di una stessa ideologia, riconoscendo la ragione colpevole della situazione in cui l’uomo è costretto a vivere e attribuendo alla natura l’unica possibilità di vita autentica: si tratta della fase del “pessimismo storico”.
In questa fase del pensiero, il binomio Natura – Ragione presenta un’evidente sproporzione a vantaggio del primo elemento, considerato fonte di ogni beneficio per l’uomo, mentre il secondo termine  viene incolpato di aver snaturato l’uomo, di averlo reso artificiale. L’uomo è come se fosse colpito da  una perdita di energia vitale di cui è dotato fin dal principio e che perde nel tempo crescendo con lo sviluppo della ragione, con l’allontanamento da uno stato di natura, contraddistinto da un rapporto spontaneo e più vitale con le cose e con la realtà. L’uomo si trova a non sapere più vivere, a vivere artificiosamente e a dover imparare quello che un tempo sapeva per natura.

mercoledì 27 maggio 2020

STEP #19

IL MONDO NUOVO

Un mondo senza nazioni né religioni. Un mondo in cui gli abitanti non odiano e non amano, ma fanno esattamente e volontariamente ciò è più utile per la stabilità e la sopravvivenza della società. Un mondo in cui individualismo e egoismo sono stati cancellati, in cui «ognuno appartiene a tutti».
Il Mondo Nuovo è un romanzo di Aldous Huxley del 1932. Narra di una società perfettamente governata secondo principi utilitaristici ed economici che garantiscono ricchezza e prosperità per tutti. Un mondo così perfetto da non ospitare neppure l’umanità stessa.
L’utopia-distopia descritta nel romanzo del filosofo e biologo inglese rappresenta l'attuazione della communitas perfecta laica e universale in cui l’intera società raccontata appare come la realizzazione su scala planetaria di un incubo.
Huxley descrive un mondo di pace e stabilità in cui le persone hanno imparato ad amare la loro oppressione; la stabilità è garantita dalla manipolazione genetica e gli individui sono suddivisi in cinque categorie.
La popolazione è quindi creata artificialmente e socialmente condizionata (l'autore fa riferimenti alla teoria del comportamento dello scienziato russo Pavlov), la forma di controllo utilizzata è il Soma, una droga che simboleggia l'influenza della tecnologia sulla società.
Questo è il futuro consumista che Huxley ci prospetta, un futuro al quale ci stiamo sempre più avvicinandoci. A cosa siamo disposti a rinunciare per la felicità e l’appagamento dei nostri desideri? Esistono dei beni materiali più importanti della felicità ai quali non siamo disposti a rinunciare?

(Fonte https://www.thewisemagazine.it/2017/07/29/mondo-nuovo-huxley-utopia-incubo/)

STEP #18

lunedì 18 maggio 2020

STEP #17

L'ABBECEDARIO

Aeroplano
Bionica
Cannocchiale
Dinamo
Eugenetica
Fabbrica
Galleria
Industria
Lampadina
Macchina
Naturale
Officina
Protesi
Quadro
Radar
Sonda
Tecnezio
Urbanizzazione
Vaccino
Zoom

STEP #16

Evoluzione della luce: l’illuminazione dagli Antichi Egizi alla lampada a incandescenza di Edison

Gli Antichi Egizi sono stati fra i primi a mettere a punto dei sistemi di illuminazione naturale che  consisteva in un meccanismo a specchi. Oltre a questo metodo venivano usate anche lucerne a olio, dove uno stoppino pescava l’olio combustibile. 
Alle tribù celtiche si deve, invece, l’invenzione della candela, che, in età medievale, fu uno strumento di illuminazione ancora più utilizzato rispetto alla lampada a olio. L'illuminazione pubblica cominciò a diffondersi quando candele e lampade a olio furono provviste di un manicotto metallico: il primo caso di questa tipologia di illuminazione fu messo in atto a Parigi.
L’idea di applicare i gas combustibili fu Il chimico francese Filippo Lebon invece applicò gas combustibili ottenuti dalla distillazione del legno. Successivamente, l’ingegnere scozzese William Murdoch sostituì il legno con il carbon fossile.
Un’ulteriore evoluzione si ebbe nel 1813 con la prima applicazione della lampada elettrica, a opera di Humphry Davy. Il sistema però non riscontrò un particolare successo, e, così, la prima vera applicazione dell’elettricità all’illuminazione è legata al nome di Wilson Swan, che nel 1878 propose la lampada a incandescenza. La prima lampadina di questo tipo era costituita da un bulbo di vetro vuoto, al cui interno era contenuto un filo di carbonio che veniva attraversato dalla corrente elettrica. La lampada a incandescenza di Swan però si ricopriva all'interno molto velocemente di fuliggine emessa dal filamento incandescente e consumava molta elettricità.
A migliorare la lampada a incandescenza ci pensò Thomas Edison, che nel 1879 brevettò un sistema di illuminazione con un filamento sottile e un’alta resistenza elettrica. Al contrario della lampada di Swan, quella di Edison non anneriva troppo all’interno del bulbo, mantenendo quindi una luminosità costante. Per questo motivo l’inventore della prima lampadina a incandescenza è considerato proprio lo stesso Edison. Egli ha influenzato in modo notevole la nostra vita perché illuminò per la prima volta case e uffici.

Thomas Alva Edison (Milano, 11 febbraio 1847 – West Orange, 18 ottobre 1931) è stato un inventore e imprenditore statunitense.
Fu il primo che seppe applicare i principi della produzione di massa al processo dell'invenzione. Era considerato uno dei più grandi progettisti del suo tempo, avendo ottenuto il record di 1.093 brevetti (tra cui il fonografo, la macchina da presa, il fonomotore) in tutto il mondo. Diede origine alla Motion Picture Patents Company (nota come Edison Trust), compagnia formata dall'unione delle nove maggiori case di produzione cinematografiche dell'epoca. 

STEP #15

I LIMITI DELLO SVILUPPO

Il Club di Roma, fondato nel 1968, prese il nome della città in cui si riunì per la prima volta e divenne famoso per il successivo rapporto del 1972 sui limiti dello sviluppo (The Limits to Growth).
Basandosi sul modello matematico World3, il rapporto conteneva una predizione del trend mondiale futuro per popolazione, produzione, cibo, inquinamento e risorse naturali, concludendo che la crescita infinita in un pianeta dalle risorse finite non è possibile, stimando il collasso della civiltà moderna per il XXI secolo.
Il rapporto analizza principalmente la crescita economica e la produzione industriale.
La crescita economica dipende dall'attività industriale (per un maggiore guadagno sono richieste grandi quantità di materie prime); la produzione industriale alimenta l'inquinamento e quindi l'aumento del tasso di mortalità. 
Ciò spiega come l'intervento dell'uomo incide sulla natura, l'artificiale 'soffoca' la Terra e presto non ci saranno abbastanza risorse per soddisfare l'intera popolazione.


(fonte: http://www.futurimagazine.it/dossier/limiti-dello-sviluppo-rapporto-club-di-roma/)

mercoledì 6 maggio 2020

STEP #14

INGEGNERIA BIOMEDICA E BIONICA

Una frontiera dell’Ingegneria Biomedica è la Bionica che integra le più avanzate tecnologie robotiche e bioingegneristiche con la medicina, le neuroscienze e le scienze dei materiali, al fine di sviluppare una nuova generazione di robot biomimetici, e altre tecnologie assistenziali.
La bionica è un'area di ricerca interdisciplinare le cui radici risalgono all'antichità, anche se l'etimologia del termine risale solamente al 1958 quando il maggiore dell’aviazione statunitense E.J. Steele lo coniò per indicare quelle tecnologie in grado di imitare la natura (biomimetica).
Il concetto di bionica era già presente nelle invenzioni di Leonardo Da Vinci: le macchine da lui ideate non sono altro che un'imitazione della natura. Egli partiva dall'osservazione dei meccanismi fisici e applicava l'ingegneria al fine di ideare macchine che riproducessero i medesimi processi osservati in natura.
Linvenzione dei sonar e dei radar è uno degli esempi di come, attraverso l'osservazione della natura, la bionica sia arrivata a realizzare dispositivi tecnologici oggi molto utilizzati. L'invenzione di tali strumenti, infatti, parte dall'osservazione del comportamento dei pipistrelli e dei delfini, mammiferi capaci di captare, a brevi e lunghe distanze, la presenza di ostacoli sul loro percorso.
La bionica ha una rilevante importanza nella medicina; quello delle protesi è solo uno dei tanti ambiti in cui tale scienza viene applicata . Un altro esempio concreto è l'impianto cocleare, inventato per sconfiggere la sordità negli esseri umani.

Curiosità: 
La protesi più antica della storia è opera degli Egizi

L'arto artificiale è il primo dito del piede di una donna rinvenuta nel corso di scavi archeologici nei pressi del Cairo, in un sito datato circa 3.000 anni. La protesi è fatta di legno e pelle ed è assemblata in modo da potersi piegare.




(fonti: http://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/scienza-tecnologia/cosa-e-bionica.html
https://www.focus.it/cultura/storia/la-protesi-piu-antica-della-storia-e-opera-degli-egizi)

STEP #13

Coronavirus, a Roma si usa l'intelligenza artificiale per abbattere i tempi delle diagnosi: da 24h a 30 minuti

Distinguere le polmoniti tradizionali da quelle causate dal Sars-cov-2 per effettuare una diagnosi di Covid-19 in appena trenta minuti partendo dalle immagini di una tac al torace. E' il compito che al Campus Bio-Medico di Roma è stato assegnato a un'intelligenza artificiale, primo ospedale in Europa ad adottare questa tecnologia sulla scorta di quanto già sperimentato in Cina. "Il sistema è stato addestrato a riconoscere dalle immagini delle tomografie computerizzate del torace le aree di alterazione dei polmoni tipiche del Covid-19 - spiega Bruno Beomonte Zobel, direttore dell'Imaging Center del Policlinico Universitario -. In questo modo si passa dalle 24 ore necessarie per le diagnosi con i tamponi a circa 30 minuti". L'uso dell'Ia per diagnosticare l'infezione da Coronavirus è stato fatto per la prima volta in Cina, dove ha dimostrato un'attendibilità del 98,5%. "Della macchina non ci si può fidare al 100%. Ma ha già imparato tanto e continuerà a farlo grazie ai casi italiani", continua Zobel. Questa tecnologia sarà ora messa a disposizione di tutta la rete regionale e nazionale, con richieste di utilizzo arrivate già nelle prime ore. "Ospedali di tutta Italia, dal Nord al Centro, ci chiedono un aiuto. Stiamo realizzando un sistema cloud per la trasmissione delle tac così che i nostri radiologi possano dare immediatamente riscontro ai loro colleghi", conclude il direttore generale del Campus Paolo Sormani.

Di Francesco Giovannetti 

venerdì 1 maggio 2020

STEP #12

L’OROLOGIO MECCANICO

Comparsi nel corso del XIII secolo, i primi orologi meccanici si trovano in breve tempo a sostituire varie forme di misura del tempo diffuse fin dall’antichità, basate su meridiane, clessidre ed orologi idraulici, già noti a greci e romani ma che hanno trovato nuova diffusione nei secoli medievali.
La grande novità sono appunto gli orologi meccanici, che possono essere considerati una novità solo fino a un certo punto; infatti il primo orologio di questo tipo era già comparso in Cina attorno al 725 d.C., circa cinquecento anni prima della sua comparsa in Europa ed inoltre alcuni testi spagnoli riferiscono nel 1277 di orologi molto simili diffusi da tempo anche tra i musulmani.
Come scrive Tiziana Suarez-Nani nel suo saggio Tempo ed essere nell’autunno del Medioevo:
“l’orologio meccanico inaugura un tempo nuovo, quello del giorno diviso in 24 segmenti di uguale durata – le ore moderne che rimpiazzano le ore canoniche – e promuove così un tempo quantitativo e matematico, a disposizione della regolamentazione e della pianificazione di coloro che ne detengono il controllo […]. 
La diffusione degli orologi meccanici all’inizio del XIV secolo costituisce un’innovazione gravida di conseguenze importantissime per l’evoluzione della percezione del tempo e della mentalità in generale, nonché per l’ulteriore sviluppo tecnico: ‘La machine-clé de l’age industriel moderne c’est l’horloge’.”


L’orologio meccanico trasforma le idee dell’uomo sul tempo, non più percepito come un intervallo tra eventi diversi, ma come un fluire continuo, indipendente da qualunque situazione e matematicamente misurabile. 
La tecnica allontana così l’uomo dalla natura, e l’orologio diventa uno dei simboli della visione meccanicistica dell’universo e della vita.


STEP #24- SINTESI FINALE

Con il   termine   “artificiale” ci si riferisce a qualsiasi cosa sia prodotta dall’essere umano, in opposizione alle cose naturali prodo...