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1. INFANZIA E L'ADOLESCENZA A BIOS
Quando i ragazzi compiono quindici anni, la tutrice Lucia però decide di dire loro la verità: gli studenti sono stati creati artificialmente in laboratorio per essere dei donatori di organi e non avranno mai il futuro che tanto fantasticano di avere. C’è una rinuncia nel reagire, sia per la giovane età, sia per la minor intensità emotiva da loro provata. All’età di sedici anni, Tommaso e Martina si fidanzano. Questa è la fase della vita in cui cercano un senso di appartenenza e la propria identità.
2. IL TEMPO ADOLESCENZIALE AL VILLAGGIO
Il gruppo di amici ha i primi scontri con la realtà quando si trasferisce nel villaggio Alfa; Gaia non vuole aprirsi agli altri studenti, ma vorrebbe stare con i soliti amici. Questi luoghi sono privi della presenza di tutori, ci sono solo studenti, i cosiddetti veterani, sono coloro che si prendono più cura dei più giovani, ma qui si impara l’autonomia e a prendersi cura dell’altro. Ma ancora una volta viene loro sbattuta in faccia la triste realtà: non sono altro che individui creati artificialmente per gli scopi della società. Il rapporto tra Martina e Tommaso è sempre stato solido ma un giorno Gaia confida Martina che vede Tommaso non solo come un amico ma crede di provare qualcosa per lui pur essendo conscia che il suo amore non sarà ricambiato.
Gaia decide di partire, visto che i rapporti con i suoi migliori amici stanno radicalmente cambiando, ed inizia così la sua fase della vita come assistente ai donatori.
3. LA FASE ADULTA
Tommaso muore in seguito a un'ulteriore donazione, Gaia ora è completamente sola, senza appigli, senza la sua famiglia, senza amore. È prossima alla fine dalla quale cerca di scappare facendo l’assistente; è un modo per vivere posticipando la fase delle donazioni più che può.
Questo è un racconto sulla vita: questo dono è stato pensato ingiustamente per qualcun altro e non per i protagonisti, essi sono stati pensati e creati dall'uomo solo per un fine pratico cioè salvare la vita di qualcun altro.
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