venerdì 12 giugno 2020

STEP #24- SINTESI FINALE



Con il termine “artificiale” ci si riferisce a qualsiasi cosa sia prodotta dall’essere umano, in opposizione alle cose naturali prodotte in natura. L'artificiale assume diverse forme ma spesso la sua definizione viene data per scontata e viene spesso utilizzato come sinonimo di "tecnologico". 
Le relazioni fra naturale e l’artificiale non sono in opposizione, bensì in parziale sovrapposizione in quanto tutto ciò che è artificio rimanda comunque alla natura, si pensi al dualismo anima-corpo: l'uomo è naturale ma tutto quello che scaturisce dalla propria immaginazione e intelligenza è artificiale.
Esistono attività che mirano alla riproduzione di entità naturali attraverso la pura combinazione o ricombinazione degli stessi elementi che le costituiscono, come sintesi di composti naturali, i trapianti o la fecondazione impropriamente detta artificiale, nella quale solo il processo biologico implica qualcosa di diverso da ciò che accade in natura. 
I vari problemi sollevati in campo biomedico come l’eutanasia, il trapianto d’organi, la fecondazione artificiale, il trattamento degli embrioni e la manipolazione genetica vengono esaminati sotto un punto di vista etico, precisamente nella bioetica laica e in quella cattolica.
Il termine assume un ruolo importante nel corso della storia, si pensi alla prima protesi ideata dagli egizi, alla nascita dell'orologio meccanico che sancì una nuova concezione del tempo o alla nascita della lampadina che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere.
La solita ossessione della scienza è creare l’uomo perfetto: un Superuomo che non soffra, né fisicamente né esistenzialmente. Solo che questo Superuomo si rivela un normotipo, omogeneo e omologato: se tutti siamo perfetti non c’è più alcuna diversità fra di noi.
Aldous Huxley ne “Il mondo nuovo” aveva immaginato che il Potere, per controllare gli individui e renderli disponibili e docili, li avrebbe indotti a masticare quotidianamente il ‘soma’, una sorta di droga leggera da non essere avvertita come tale. Egli aveva previsto la nostra società consumistica: basta sostituire il termine ‘soma’ con ‘consumo’.
In conclusione dall'analisi del termine sotto diversi punti di vista emerge che siamo sempre stati circondati dall'artificiale, dobbiamo fare solo attenzione a non superare le "colonne d'Ercole": deve esistere un limite oltre il quale l’approssimazione di un oggetto artificiale a quello naturale non può andare poiché, se così facesse, essi diverrebbero indistinguibili o identici. 
L’artificiale è condannato ad oscillare fra natura e tecnologia, grazie ai diversi ambiti di applicazione, esso finisce fra l’altro per generare effetti collaterali ed eventi improvvisi di vario interesse, nel bene come nel male.

sabato 6 giugno 2020

STEP #22

SERIE TV


1. INFANZIA E L'ADOLESCENZA A BIOS
Gaia è molto legata a questo luogo perché è tutto quello che le ha dato un senso di appartenenza e dove ha conosciuto gli amici più cari: Tommaso e Martina. Questo collegio prestigioso ospita i bambini fino a quando non saranno in grado di vivere in autonomia, senza tutori. I tutori impartiscono loro lezioni di arte, storia e letteratura e incoraggiano la loro creatività: i loro lavori migliori vengono infatti selezionati dalla direttrice per essere conservati nella sua galleria.
Quando i ragazzi compiono quindici anni, la tutrice Lucia però decide di dire loro la verità: gli studenti sono stati creati artificialmente in laboratorio per essere dei donatori di organi e non avranno mai il futuro che tanto fantasticano di avere. C’è una rinuncia nel reagire, sia per la giovane età, sia per la minor intensità emotiva da loro provata. All’età di sedici anni, Tommaso e Martina si fidanzano. Questa è la fase della vita in cui cercano un senso di appartenenza e la propria identità.


2. IL TEMPO ADOLESCENZIALE AL VILLAGGIO 
Il gruppo di amici ha i primi scontri con la realtà quando si trasferisce nel villaggio Alfa; Gaia non vuole aprirsi agli altri studenti, ma vorrebbe stare con i soliti amici. Questi luoghi sono privi della presenza di tutori, ci sono solo studenti, i cosiddetti veterani, sono coloro che si prendono più cura dei più giovani, ma qui si impara l’autonomia e a prendersi cura dell’altro. 
Ma ancora una volta viene loro sbattuta in faccia la triste realtà: non sono altro che individui creati artificialmente per gli scopi della società. Il rapporto tra Martina e Tommaso è sempre stato solido ma un giorno Gaia confida Martina che vede Tommaso non solo come un amico ma crede di provare qualcosa per lui pur essendo conscia che il suo amore non sarà ricambiato. 
Gaia decide di partire, visto che i rapporti con i suoi migliori amici stanno radicalmente cambiando, ed inizia così la sua fase della vita come assistente ai donatori.

3. LA FASE ADULTA 
Sette anni esatti dopo la vita al villaggio, si ritrovano le due vecchie amiche: una nei panni di assistente e l’altra è già diventata una donatrice. Martina muore a seguito di un’altra donazione, mentre Gaia diventa assistente di Tommaso. Tra loro nasce l'amore, Tommaso è già donatore, ma volendo rimandare il passaggio di Gaia da assistente a donatrice per poter vivere più a lungo possibile la loro storia, si recano dalla direttrice del Bios per chiedere aiuto. La verità è che non è possibile nessun rinvio; il collegio era una piccola bolla di speranza in cui la direttrice e la tutrice Lucia hanno combattuto affinché gli studenti avessero una vita dignitosa, ma in un mondo in cui il progresso scientifico ha fatto grandi passi avanti per la cura del cancro grazie ai donatori, non c’è spazio per considerare la loro umanità. Lo scopo primario per cui sono nati deve essere portato a termine. 
Tommaso muore in seguito a un'ulteriore donazione, Gaia ora è completamente sola, senza appigli, senza la sua famiglia, senza amore. È prossima alla fine dalla quale cerca di scappare facendo l’assistente; è un modo per vivere posticipando la fase delle donazioni più che può.


Questo è un racconto sulla vita: questo dono è stato pensato ingiustamente per qualcun altro e non per i protagonisti, essi sono stati pensati e creati dall'uomo solo per un fine pratico cioè salvare la vita di qualcun altro.

STEP #24- SINTESI FINALE

Con il   termine   “artificiale” ci si riferisce a qualsiasi cosa sia prodotta dall’essere umano, in opposizione alle cose naturali prodo...